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Conoscersi e capirsi 17 Novembre

21 lunedì Ott 2019

Posted by Louise Hay Italia.org in affermazioni, affermazioni di louise hay, affermazioni louise hay, ama te stesso puoi guarire la tua vita, autostima, cambiare, comunicazione, comunicazione efficace, Corso ufficiale Louise Hay, Crescita personale, giancarlo rabericati, Giancarlo Rabericati insegnante louise hay, louise hay puoi guarire la tua vita, potere, potere personale, Profilatura caratteriale veloce, profiling

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autostima, carattere, comunicare con tutti, comunicazione, corso Milano, crescita personale, differenze, Louise Hay, oltre le differenze, personalità, profilo caratteriale, punti di forza, talenti, tipi psicologici

Da sempre l’uomo cerca di comprendere se stesso e gli altri. Ma oltre agli strumenti di indagine psicologici, essenziali e preziosissimi, è importante possedere strumenti semplici ed efficaci per capire perchè ciascuno di noi reagisce in modo diverso agli stimoli e interpreta differentemente la realtà. A questo serve il seminario intensivo “conoscersi e capirsi, per amarsi.”

Il corso, teorico pratico, ci aiuterà ad identificare da una semplice osservazione esterna qual’è la nostra “energia” prevalente, la lente colorata attraverso cui vediamo la nostra realtà e con essa i nostri talenti, le nostre debolezze, gli stili comunicativi e di apprendimento. Nel corso della giornata impareremo anche a riconoscere quello altrui a, a confrontarci, a trovare punti di contatto, a immedesimaci e comunicare con tutti. L’intenzione è di educare alle differenze come ad una ricchezza,  e aprirsi all’idea di potersi raggiungere “oltre le differenze”.

Per informazioni o iscrizioni http://www.giancarlorabericati.com oppure gian@giancarlorabericati.com. Solo 10 posti  conoscersi e capirsi

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Ognuno ha l’insegnante che si merita: guru, maestri, operatori olistici e coach, come scegliere?

08 mercoledì Nov 2017

Posted by Louise Hay Italia.org in ascolto, autoguarigione, autostima, Benessere, Cambiamento, comunicazione, consapevolezza, corsi louise hay, Corso ufficiale Louise Hay, counseling, Crescita personale, denaro, doni universo, formazione, forza, louise hay insegnanti, louise hay lavoro, louise hay mente corpo, louise hay milano, louise hay monza, louise hay relazioni, metodo louise hay, non dualità

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lovegurunewtrailerSpesso mi scrivono studenti (e non) chiedendomi cosa ne penso di questo o quell’ insegnante o di quella disciplina. Louise mi ha insegnato che se non sai o non puoi parlarne bene, è ottima cosa tacere. Credo fortemente che: Ognuno abbia gli insegnanti che “si merita”: quelli al livello giusto per lui, che parlano il suo linguaggio, che hanno la preparazione adeguata per lui. Credo anche che chi non è pronto per crescere o non vuole affrontare verità scomode, possa capitare nelle grinfie di qualche operatore improvvisato che “casualmente” gli racconterà proprio le balle che ha bisogno di sentirsi dire.

Il mondo della crescita personale e della formazione spirituale non ha parametri formativi, ne standard, chiunque può svegliarsi domani, decidere che il suo lavoro di venditore di ricci di castagne usati non è più remunerativo e definirsi un coach: love coach , motivational coach, coach della salute, operatore olistico, massaggiatore.
E, per quanto sembri assurdo,anche se lui non ha mai studiato ma solo letto qualche libro, avrà clienti, tutti quei clienti che sono al suo stesso livello e hanno bisogno di essere raggirati e spennati per imparare ed entrare in contatto con quell’emozione. Tutti quei clienti che hanno paura di risolvere le loro difficoltà  e che, pur vedendo che non ottengono risultati, continueranno ad andarci per tacitare la coscienza di fronte alla loro incapacità o mancanza di volontà nel cambiare le cose. Paradossalmente altri coach che invece hanno avuto un’adeguata formazione, semplicemente sembreranno poco interessanti al “nostro” studente.

Ma quindi cosa rispondo ai miei studenti quando mi dicono come scegliere? Ecco un breve elenco per punti.

PARAMETRI E DOMANDE DA FARSI PER LA SCELTA

1)Osservate e chiedete il curriculum del professionista: dove ha studiato? per quantilouise hay studiare anni? da quanto opera? che cosa faceva prima? Se vi sentite dire cose tipo “ho letto molti libri” oppure” ho studiato all’Università della vita” il mio consiglio è di drizzare le antenne, poche discipline possono essere imparate senza studiare. Se vi dice che ha studiato in una scuola andate a vedere quanto dura la formazione lì: una scuola di Shiatsu (o Shatsu)  dovrebbe durare almeno un biennio, eppure in giro trovate formazioni per diventare  operatori Shiatsu in un week end. La durata della formazione e dell’esperienza lavorativa non sono una garanzia in assoluto ma sono dei buoni parametri, Se uno insegna da 20 anni tanto incompetente non deve essere o “il mercato” l’avrebbe fatto fuori molto prima, se uno insegna da due settimana è facile che non abbia ancora molti strumenti.

affidabilita2) Fate attenzione ai riconoscimenti “troppo ufficiali” tipo marca. Oggi come oggi la formazione è un mercato e formare formatori è un mercato ancora più prospero. Nella crisi economica attuale molti rimangono senza lavoro e sperano, giustamente, di poter trovare uno sbocco nella libera professione. Come sempre quando qualcuno ha una necessità c’è chi ne approfitta ed ecco fiorire di scuole di counseling, coaching, massaggio, etc. Mentre alcune richiedono una formazione lunga e completa e formano personale estremamente competente, altre letteralmente VENDONO IL TITOLO in cambio di una ingente somma. Un parametro interessante per riconoscerle è la durata della formazione: di solito sono quelle realtà che richiedono una formazione brevissima di una settimana o meno per erogarti il titolo a cifre astronomiche.

3)La storia della disciplina. Quanto è antica la disciplina? Molte discipline sono antichissime e il fatto che siano sopravvissute per millenni ci fa sperare che almeno il metodo in sè abbia una qualche efficacia, indipendentemente dal trainer. Un  giochetto molto diffuso consiste nell’inventare un metodo “proprio” in modo da non dover giustificare il fatto di non avere fatto formazioni e non dover pagare percentuali per l’uso del logo.  Questo ha un senso se la persona ha una formazione ampia e lunga quanto basta per poter arricchire, ampliare e potenziare la tecnica trasformandola in qualcosa di nuovo. Se si tratta di una tecnica nuova ritornate al punto 1, che formazione ha il creatore di questo metodo? cos’ha studiato? da quanto insegna?

4)Diffidate dalle promesse iperboliche:

promettere

“Ricco facilmente in un’ora”, “Guarisci ogni male con…”, “Una persona nuova in 3 gg”, “Fai dire alle persone quello che vuoi”, “Fatti obbedire da tutti”. La crescita personale  produce grandi risultati , ma poichè è un processo di trasformazione interna richiede tempo ed è influenzata da molti parametri. Non ci sono scorciatoie. Se non cambiate il vostro modo di pensare, di sentire, se non guarite le vostre emozioni e i vostri comportamenti non produrrete alcun risultato. Spesso o questi contesti si “pompano” i partecipanti in una sorta di ipnosi di gruppo, tutti si sentono euforici, vincenti, han capito tutto, sanno tutto, hanno il segreto del mondo….dopo un mese giacciono spompi sul loro divano, depressi, infelici e frustrati perchè non hanno ancora raggiunto l’obbiettivo..e qui entra il punto 5

 

5)Diffida sempre di formazioni e formatori che ti chiedono di  fare tremila corsi. Spesso quando si giace spompati sul divano alleggeriti di quei 3mila euro e la nostra vita non è cambiata, viene spontaneo contattare l’insegnante per lamentarsi e ci si sente dire: “Eh è perchè ti sei fermato al primo livello, devi assolutamente fare il secondo” (e poi il terzo, il quarto). Ed è così con le sessioni individuali, se non si va da nessuna parte forse non è il momento o non è il metodo giusto. Se per stare bene dobbiamo vedere il coach, se dopo la sessione stiamo bene ma a breve dobbiamo rivederlo per ricaricarci, non è formazione e crescita..è dipendenza.

6)Se è avverso alla medicina ufficiale, alla psicologia o vuole che tu interrompa le cure drizza le antenne. Non sto dicendo che medicina e psicologia risolvano tutti i mali perfettamente, ne che tutti i medici e tutti gli psicologi siano di default competenti, onesti e meravigliosi. Ma non possiamo negare che se oggi sopravviviamo a molte patologie lo dobbiamo ai progressi medico scientifici. Certo è anche la nostra qualità di vita che ci permette di sopravvivere. MA di fronte ad alcune patologie, le terapie mediche sono indispensabili e salvano e prolungano vite o migliorano la qualità dell vita. Non bisogna essere dogmatici, tutte le discipline possono collaborare al nostro benessere. Ognuna ha il suo specifico ambito di operatività, ogni realtà ha le sue leggi.

louise hay prezzo7)Se ti chiede cifre enormi lascia stare. Certamente organizzare dei corsi costa, certamente ciascuno deve vivere, certamente ci sono le tasse, certamente essersi preparati in quella disciplina è costato MA  non è vero che quello che costa di più vale di più. Sopratutto nell’ambito della formazione umana a volte sono le piccole realtà, portate avanti con umiltà e competenza che sono veramente efficaci. Le grandi strutture costano tanto e si fanno tanta pubblicità, spesso si rivalgono delle spese proprio sugli studenti senza offrire nulla di più. Se devi fare un corso vivendoti l’angoscia di aver svuotato il conto in banca non ci sono le premesse adeguate per goderselo.

8)Se millanta titoli ufficiali scappa.  Lo psicologo è laureato in psicologia e ha fatto l’esame di stato. Non esistono psicologi laureati alla scuola della vita ne psicologi laurati all’università della città di Chicaghia nello stato di Marilandia abilitati a perare sul territorio nazionale senza che abbiano fatto gli opportuni adeguamenti. Se venite avvicinati da persone che millantano di essere psicologi perchè hanno letto tutto di Freud e di Jung fategli ciao ciao con la manina. Non ci si improvvisa in una professione così difficile e prfonda. Se oggi le persone non vengono rinchiuse in squallidi buchi e la chiave buttata, se anche chi ha un problema psichico grave può vivere una vita normale grazie alla molecola lo dobbiamo a psicologi e psichiatri. Allo stesso modo quando andate da uno psicologo verificate, ascoltate osservate non siete obbligati a prendere il primo che vi passa, in ogni professione ci sono competenti e meno competenti.

9)Se vi forza o pretende che facciate cose che non siete pronti a fare, dubitate. Ogni discuterecosa ha il suo tempo, ogni persona ha la sua chiave. Se sentite che quello che vi propone non va bene per voi dite di no. Un buon formatore sa che il nostro lavoro è offrire sostegno, stimolare scelte ma MAI SCEGLIERE AL POSTO DEGLI STUDENTI. Quindi se vi viene chiesto di smettere di frequentare i vostri amici, lasciare vostro marito, mollare il lavoro, non prendere più le medicine, non andare dal medico etc etc pensateci molto molto bene. La scelta deve nascere sempre da dentro di voi.

10) Se vi chiede di aderire a un culto o a un’idea politica se i corsi sono con 300 partecipanti  ridrizzate le antenne, il plagio è molto, troppo vicino. Megagruppi significa molta pressione emotiva ed il bisogno di essere accettati e questo influenzerà le vostre scelte. Qualche tempo fa qualcuno si vantava di aver formato 1000 nuovi coach in un week end… come puoi aver formato delle persone, aver compreso i loro disagi, aver ascoltato le loro necessità aver fornito loro degli strumenti parlandogli attraverso uno schermo in uno sterminato capannone? Se volete lavorare davvero su voi stessi la formazione passa da piccoli gruppi ben seguiti.

10 BIS )La più importante: FUNZIONA? E’ una tecnica che ha un’applicazione pratica? potete farla anche da soli o dovete andare sempre da lui/lei per avere le risposte e stare bene? Produce un qualche risultato? anche solo per autoinduzione? E’ una teoria e una pratica complicata che mi ruba tanto tempo  in cui è facile sbagliare? Il trainer è coerente con la tecnica che insegna?Ricordatevi che la vita quotidiana è un’esperienza intensa e piena di cose da fare, se la tecnica richiede troppo tempo ed energia  quotidiani sarà facile che molliate a breve.

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Il super accomodante..un profilo faticoso

19 martedì Mag 2015

Posted by Louise Hay Italia.org in autostima, Benessere, Cambiamento, comunicazione, consapevolezza, corpo mente, Corso ufficiale Louise Hay, Profilatura caratteriale veloce, psicosomatica, Relazioni

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accomodante, arrabbiarsi, aspettative, autostima, caratteri, dipendenza, dire di no, esprimere opinioni, libertà, linguaggio corpo, linguaggio del corpo, mente corpo, profilatura veloce, profili, rabbia, somatizzazione

dire di noTra i vari comportamenti legati ai vari profili caratteriali ve ne sono alcuni particolarmente faticosi: il lottatore perenne, il giudice spietato e il super accomodante.

E oggi parleremo proprio del super accomodante. Chi attua questo tipo di comportamento, spesso appartiene o è attiguo all’energia terra (niente di zodiacale, facciamo riferimento alle tipologie della -profilatura caratteriale veloce- una tecnica che insegniamo ai corsi). Ma nel suo caso un “care giving” molto spiccato può unirsi alla scarsa stima di sè, al bisogno di essere approvato, all’ansia da prestazione o al profilo da “bravo bambino”.
Questo tipo di profilo fa felici tutti ma è infelice, sostiene tutti ma non è sostenuto, ascolta tutti ma è solo coi suoi problemi  e sopratutto esaurisce tutte le sue energie per gli altri e non tiene nulla per sè. Vediamo insieme se avete anche solo in parte il profilo super accomodante? vediamo come gestire meglio questa tendenza?

1)Dice sempre si! o al massimo “vedremo”: il no proprio non gli esce di bocca, non ce la fa. Forse da piccolo è stato educato all’idea che l’apprezzamento e l’amore degli altri vada comprato con la propria disponibilità “Se non dico di si mi odieranno”, “Se non dico di si  e non faccio questa cosa per loro penseranno che non valgo” queste in sintesi e per estremo alcune delle idee che passano nella testa del super accomodante quando deve dire NO.
Un paio di trucchi? a)Esercitati a dire no allo specchio,b) prova a dire no a piccole cose, magari con un grosso GRAZIE dopo e poi passa a no più impegnativi,c) lavora con l’affermazione “posso dire NO ed essere amato lo stesso“.

2)Andare daccordo non vuol dire pensarla allo stesso modo sempre. Il super accomodante vorrebbe dire la sua dire sempre sima… “ok non sono d’accordo nemmeno un pò ma non posso dirglielo cosi’, devo trovare le parole, il momento,l’attimo, l’ispirazione”. Intanto la conversazione finisce, si cambia argomento l’occasione sfuma, il tempo passa. Siete liberi di dire la vostra opinione, tutti siamo liberi di averne una e siamo liberi di esprimerla (con il giusto tatto).
Andare d’accordo non vuol dire avere le medesime opinioni o darsi sempre ragione, possiamo penarla diversamente ed avere entrambi ragione (dal nostro punto di vista) e in ogni caso possiamo tenerci ciascuno la nostra opinione e stare bene insieme.

3)E se poi si incazza? E se si incazza fatti suoi. Non siamo noi i responsabili della vita altrui, degli altrui successi o fallimenti e ancora meno delle loro emozioni. Non possiamo agire in funzione delle emozioni altrui. Questo significherebbe dover fare quello che gli altri si aspettano da noi tradendo noi stessi e il nostro destino. Le aspettative però sono una scelta individuale e rispondono a un bisogno individuale, possiamo scegliere se, quando e quanto sodddisfarle riconoscendo che è responsabilità altrui accettare o meno serenamente la nostra decisione di non soddisfarle. Nessuno ha il potere di far provare ad altri delle emozioni, ognuno sceglie cosa provare.

discutere4)E se poi si incazza (2)? Non puoi fare felici tutti, qualcuno prima o poi dovrai scontentarlo. L’unica vita che hai veramente il potere di plasmare a 100% è la tua , vuoi essere felice o no? Pensi veramente di creare la gioia intorno a te scontentando te stesso per primo?Le aspettative degli altri non hanno mai fine, il loro soddisfacimento è pressochè impossibile. Se dici si, ci sarà qualcos’altro che vorranno e poi altro ancora e ancora, certi “buchi neri” d’amore non si riempiono mai.

5)E se poi non mi ama più? Stai dicendo che l’more ha un “prezzo”? Che si compra soddisfacendo i desideri degli altri? Risolvendo loro i problemi, annullandosi per loro? La relazione umana  è soggetta, ahimè a condizioni,l’amore però no. Se amate una persona la amate sempre anche quando non fa quello che volete voi,e quando l’amore finisce o cambia, lo fa anche se la persona accanto a voi fa di tutto per impedirlo soddisfancendo ogni vostro capriccio. Non sviluppare troppo attaccamento , impara ad amare te stesso in primis e tutte le tue relazioni guariranno un pò alla volta liberandosi della famosa frase “ti amerò ,SE…..”.

6)Il rischio “trasparenza”, Lo sapete? La maggior parte delle persone che dicono sempre si e sono sempre disponibili finiscono per diventare trasparenti, cioè scontate. Perchè chiedere l’opinione di una persona se ti dice sempre si’? Tanto è ovvio che lo farà. Inoltre le persone che danno sempre ragione finiscono per diventare terribilmente noiose. Il vostro carattere vi fa dire si o no, le vostre opinioni e tutto questo è il vostro valore ,è ciò che vi rende unici. Se siete sempre disponibili state anche dicendo che il vostro tempo “non vale nulla” e non avete null’altro da fare,non avete interessi da coltivare o impegni. Non è una bella premessa per essere interessanti.

7)Il corpo dice che.... il corpo manifesta in parecchi modi la sua disapprovazione  e se consideriamo che il corpo è più saggio di noi quando si parla di autoconservazione e tutela di se vale la pena di ascoltarlo; ecco qualche sintomo:

  • Reflusso gastroesofageo: Stanco di mandare giù?corpo urla
  • Bruciore di stomaco estremo: Stanco di mandare giù arrabbiature?
  • Mal di gola: Parlare in proprio favore, questo sconosciuto!
  • Problemi di pelle: Difficoltà a far rispettare i confini, continui contatti irritanti
  • Problemi di pelle e alle mani: Stanco di tenere in mano le patate bollenti o hai bisogno di raggiungere un grado di ustione maggiore?
  • Problemi alle mani: Stanco di gestire le cose? magari altrui?
  • Mal di spalle: Troppi pesi? Magari scrollarsi due responsabilità e lasciarle agli altri? noeh!
  • Infezioni, funghi, micosi, alcuni tipi di herpes: Impossibile resistere alla contaminazione di idee, opinioni e agiti altrui. I confini vacillano e sei invaso.

Nessuno di questi sintomi è legato univocamente al tema del essere super accomodante ma Se uno o più di questi sintomi vi coinvolgono provate a farvi le domande scritte sopra 🙂

C’è una cura per tutto questo? qualche trucchetto ve l’ho suggerito prima ma il lavoro deve essere fatto alla radice: implementando la conoscenza di sè, lavorando sull’autostima, sulle trappole emotive in ogni tipo di relazione e imparando a riconoscere e interpretare il linguaggio del corpo. (trovate un sacco di informazioni negli altri articoli di questo Blog)

Se sei interessato a intraprendere questo percorso tieni d’occhio le prossime date dei nostri corsi, ognuna è una buona occasione per incominciare a cambiare.

Giancarlo Rabericati; Insegnante louise hay dal 1998, counselor, trainer corpo mente.

LE NOSTRE PROSSIME DATE:

Milano 23 Maggio- Profilatura caratteriale veloce           contatti: gian@louisehayitalia.org

Milano 24 Maggio- Apri il tuo cuore, guarire le relazioni       contatti:gian@louisehayitalia.org

Ventimiglia 7 Giugno- Corpo Mente Benessere: interpretazione del corpo ed auto-guarigione.

contatti: info@louisehayitalia.info

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Orientarsi nell’offerta di crescita personale

23 giovedì Apr 2015

Posted by Louise Hay Italia.org in 10 punti, Benessere, comunicazione, corsi louise hay, counseling, formazione, Louise hay, training

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coach, coaching, corsi, counseling, counselor, crescita personale, domande, empatia, formazione, Louise Hay, louisehayitalia, preparazione, scegliere, seminari, trainer, trasformazione

louise hay scegliereHo ricevuto parecchie  email di studenti  e persone che mi chiedono “cosa ne pensi di questo e di quel corso?”, “e di questo o quel trainer?”, ” e di quella scuola?”: Mi sono sempre sentito  straordinariamente in imbarazzo a rispondere visto che non voglio arrogarmi il diritto di giudicare alcuno e non so quali siano le cose migliori per ognuno. Ho pensato cosi’ di fornire a voi qualche strumento per scegliere in autonomia e fare almeno un pò di “selezione all’ingresso” con delle domande invece che con delle risposte,

Come schivare (forse) scarsa professionalità, poca preparazione e i trainer improvvisati?
Ecco qualche domanda che potete farvi:

1)Cosa? Quali discipline ha approfondito la persona davanti a me? In che modo le ha approfondite? Ha seguito un corso di formazione professionale? ha  assistito a un corso come cliente? ha letto i libri? Le persone sono delicate ci vuole competenza.  Siate sempre almeno un pò dubbiosi: quando non vedete un curriculum formativo sul sito, quando ne vedete uno vuoto , quando vi dicono”ho studiato molti anni crescita personale”..domandate sempre “cosa?”. (p.s. il mio lo trovate qui, quello sintetico almeno)

2)In quanto tempo?In quanto tempo questa persona si è formata? louise hay studiareQuanto ha dovuto studiare prima di poter esercitare la professione? Ha fatto degli esami? Oggi ci sono corsi di formazione professionale che durano 5/7 giorni non richiedono alcuna formazione pregressa (a volte nemmeno di aver letto i testi dell’autore), nessun esame o prova a fine corso, nessuna supervisione o periodo di prova: vai, paghi salato, ti fai una settimana in albergo ed esci con la possibilità di usare il marchio e tenere corsi…è sufficiente sempre e comunque? A volte si a volte no. Domandati: per questa tecnica metodo, bastano veramente questi giorni per imparare? Con il vecchio programma Louise Hay si studiava quasi due anni per insegnare, con quello nuovo sette giorni ma il programma è cambiato e si è alleggerito parecchio. Ci sono invece discipline che non sono cambiate ma il tempo di formazione si è “magicamente” e drasticamente ridotto…ha senso?

3)Da quanto tempo? Da quanto tempo questa persona svolge la professione? La formazione conta ma l’esperienza cambia le cose. Tutti dobbiamo incominciare, quindi tutti siamo stati “in prova” e tutti lo sono. E’ giusto dare fiducia ai nuovi professionisti ben preparati!!! Ma è preparato  il mio interlocutore? Cosa faceva prima? Fino a 15 giorni fa magari credeva che l’importante fosse vendere a tutti i costi, anche mentendo e manipolando  e dopo soli 15 giorni tiene sessioni di coaching spirituale? Certo si cambia ma qualche dubbio me lo farei venire……

4)Ha lavorato su di sè? ok questa è una domanda un pò privata forse non potete farla ma potete capirlo osservando. Per lavorare con le persone DEVI aver risolto le tue questioni personali più grosse o almeno averle viste. Mettiamo il caso che io non abbia mai affrontato e risolto il mio divorzio (no, non ho divorziato è solo un esempio) ne la mia rabbia verso mia moglie (no, non ho una moglie) quando qualcuno verrà a portarmi lo stesso tema, sarò in grado di riconoscere e distinguere i miei sentimenti dai suoi? Gli darò consigli migliori per lui o quelli che sarebbero bene per me? Vi risparmio quanti secoli di analisi  ho fatto quando ho deciso di fare questo lavoro ma posso dirvi che sono costantemente in  supervisione, questo mi garantisce di essere “almeno un pò pulito” quando lavoro coi miei clienti e diminuire al massimo il rischio di proiettare. Osservate il trainer, fate domande, vi sembra una persona almeno un pò risolta? Chiedete se va in supervisione…per quel che mi riguarda è un obbligo morale nella mia professione.

louise hay decidere per te5)Cerca di decidere per te? Molti trainer vengono da contesti in cui si “dirige” le persone e sono convinti di sapere cosa è meglio per voi. Alcuni poi sono convinti che fare counseling o coaching sia comandare o manipolare l’altro. Nessuno può e deve dirvi quale direzione prendere. Osservate cosa vi propone: ha lui le risposte alle vostre domande? vi dice cosa dovete fare? vuole convincervi che una cosa è meglio per voi invece di un’altra? Scappate a gambe levate! Che lo faccia con la manipolazione o con un tono autoritario siete incappati in quello sbagliato. Un buon trainer fa in modo che emerga in voi la consapevolezza di cosa è meglio e vi sostiene dolcemente verso l’obbiettivo fornendovi gli strumenti ed aiutandovi a sviluppare le competenze. Un buon trainer non sa cos’è giusto per voi e lo ammette; sa che da qualche parte dentro di voi avete la risposta.

6)Da dove viene? Pensi che una persona che viene da una famiglia di miliardari possa capire cosa vuol dire non aver avuto i soldi per studiare? O avere i creditori alle costole? Pensi che Miss Universo possa comprendere cosa vuol dire dover convivere con un aspetto poco piacevole?Pensi di no?  Beh ricrediti possono capirlo perfettamente! 😀 Però fai i conti con le tue proiezioni. Se pensi che non vada bene per te probabilmente non te lo farai andare bene, se non hai risolto il tuo conflitto con quel tipo di persona non accetterai consigli, al contrario se ne hai una visione eccessivamente positiva rischi di idolatrarla.

7)E’ empatico?Mi capisce o mi fa sentire frustrato? L’empatia è una dote che le persone hanno indipendentemente dalle loro origini, dal loro aspetto dalla loro condizione economica. Frasi come “Tutti possono farcela a diventare miliardario, se non ce la fai è perchè non vuoi” ha senso in certi contesti, ma va ben dosata perchè rischia di non tenere conto del tuo vissuto e di qual’è la tua condizione di partenza, se poi a dirtelo è il figlio del megamiliardario di turno….
“E’ facile essere magri !!!Se non riesci a metterti bene è perchè ti manca la forza di volontà” suona un pò impietoso detto da un modello che magari per costituzione è alto 198  mentre tu hai un corredo genetico che ti fa tendere alla rotondità.

Considera che a volte  l’empatia non basta  a coprire il gap di competenze di non aver mai fatto quell’esperienza ne aver mai vissuto quella situazione, c’e’ comprensione delle emozioni ma non della situazione reale e delle strategie..o viceversa. Molte delle competenze si sviluppano con la necessità, se ti rendi conto che le tue difficoltà non sono comprese per via di questo gap sii sereno nel cambiare trainer, ringrazialo per tuto quello che fatto di buono!!

louise hay real8)E’ realistico? Quello che mi stanno offrendo è realistico? Ha senso dirmi che guarirò dal cancro in un pomeriggio? E che questa persona mi cambierà la vita?(Perchè lei si e tu no?). Parlerai con questa, quella o quell’altra entità in meno di tre minuti. Tutto il tuo passato ripulito in meno di sei secondi…. “Veramente sarò ricco in 24 ore anche se ora ho il conto in rosso?”.  Molto spesso i trainer, sopratutto quelli che vengono dal marketing, fanno a gara a chi la spara più grossa. Quando vedi qualche titolone miracolistico domandati: è realistico? Quello che imparerò in questo corso mi aiuta ad affrontare i miei problemi reali? mi porta nel mondo della fantasia mentre i miei problemi quotidiani rimangono irrisolti? A chi do la responsabilità di cambiare la mia vita con questo corso?

9)E’ una setta o una psicosetta? In tutti i gruppi ci sono quelli più “entusiasti” e quelli più realistici ma è opportuno fare attenzione all’ambiente che si crea davanti al trainer. E’ un gruppo chiuso? Con degli accoliti supermotivati che “adorano” il trainer come una divinità e parlano male di altri? Si frequentano tutti tra loro e invitano a tagliare i ponti con tutti quelli che”non capiscono”? Parlano un linguaggio specifico che all’inizio solo loro capiscono?  Troppa gentilezza, amore incondizionato, complimenti e disponibilità in un gruppo nuovo fanno parte del “mail bombing” una tecnica per inglobare le persone nelle strutture settarie e non importa che si adori o meno una divinità, nelle psicosette ,per esempio, è tutto una questione “di testa” . Quindi quando trovate trainer, insegnanti o assistenti tutti “peace and love, nuvolette rosa ed unicorni, ci dobbiamo amare tutti, sei bellissimo/a, mangiamo solo in un certo modo, tutti con la maglietta di X e leggiamo i libri di X” fatevi MOLTE domande :-D.

louise hay prezzo10)Quanto costa???? ok siamo tutti daccordo che il sapere non ha valore, è inestimabile è preziosissimo e idem il benessere ma siamo sicuri che non esiste un etica anche in questo?E’davvero vero che più costa e più vale?Ci sono corsi da 500 euro a giornata!! formazioni da 2500 euro per 3 giorni, e magari si è in aula in 300 persone senza contatto diretto con i trainer…questi “segreti” del successo e del benessere valgono davvero cosi’ tanto? Siamo sicuri che per motivare le persone bisogna farle spendere tanto? Ho ricevuto tante critiche per aver fatto sessioni a persone indigenti in cambio di un’arancia -“no rovini il mercato, le persone poi non si impegnano, non dai valore a quello che insegni” mi dicevano..ma è solo una questione di mercato il nostro lavoro? io non credo proprio.

Spero, un pò scherzando e un pò no, di avervi dato degli strumenti per poter almeno selezionare in parte, nessuno ne abbia a male per quanto ho scritto, sono solo domandedi massima per aiutarvi a scegliere, come al solito non ho le risposte. 🙂
Il vostro cuore e il vostro cervello sono comunque il migliore discrimine quando dovete scegliere di lavorare su voi stessi.

Giancarlo Rabericati , insegnante louise hay dal 1998, counselor e trainer

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Come gestire i pettegolezzi.. e le valanghe!

17 venerdì Apr 2015

Posted by Louise Hay Italia.org in 10 punti, Benessere, Cambiamento, comunicazione, Corso ufficiale Louise Hay, Crescita personale, Louise hay, parole

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affermazioni louise hay, Ama te stesso, amici, ascolto, calunnia, chiacchiere, karma, Louise Hay, louisehayitalia, manipolazione, parole, pettegolezzo, pettegolo, serenità, silenzio

Il pettegolezzo è l’abitudine a parlare di terze persone non presenti, riportando indiscrezioni o comportamenti con un intento più o meno palesemente negativo.

Il pettegolezzo è un’ espressione di agressività passiva, louise hay pettegolezzoestremamente frequente, che produce molta negatività e inquina ambienti, persone, situazioni e relazioni. Eppure nella nostra società questo comportamento è estremamente incoraggiato al punto che sono nate riviste e programmi televisivi che si nutrono e si reggono proprio sul pettegolezzo.

Ormai è uso comune spettegolare, al punto che molte persone ne fanno un vanto. Si spettegola per noia, per abitudine, per mettere in cattiva luce gli altri, per guadagnare punti con l’interlocutore, per far fuori il concorrente in ambito professionale affettivo o sociale. Eppure questo tipo di comportamento produce una massa di negatività che prima o poi travolge sia la persona oggetto di chiacchiere, sia chi le riporta. Ciò che dai ti ritorna sempre,prima di riportare un pettegolezzo pensaci “vorresti che qualcuno lo facesse con te?”

Considera anche che cedere al pettegolezzo è un modo sottile per cedere il proprio potere. Molte persone usano il pettegolezzo o la falsa confidenza per manipolare gli altri ed usarli nei propri personali conflitti (e se ci crediamo scegliamo di farci manipolare)….. “sai quello mi ha fatto tanto male” e tu magari vai  a vendicare chi ti ha fatto questa “confidenza”.  Non farlo, stai fuori dal pettegolezzo e dal conflitto, non far girare la ruota del karma

Ecco alcuni modi per imparare a spegnere il pettegolezzo.

Louise Hay pettegolezzo1)Non farti coinvolgere: cerca di non prestare attenzione e non farti vincere dalla curiosità; Risposte neutre come “aha”, “capisco”, “succede”, “eh è la vita”, spegneranno un pò alla volta l’interesse del tuo interlocutore nel riportare le chiacchiere. Cerca di non offrire il tuo contributo, tieniti fuori dal karma del pettegolezzo.

2)STOP:Cambia argomento: Se ti rendi conto che stai entrando nel pettegolezzo cambia argomento, cerca di parlare di altro, di altre situazioni, di questioni di lavoro, del tempo. Appena ritornate sull’argomento cerca nuovamente di spostare l’attenzione su altro. Se il tuo interlocutore ti chiede se stai evitando l’argomento rispondigli serenamente di si (e magari fagli leggere questo articolo):-)

3)Consapevolizate(vi): Se stai facendo del pettegolezzo ricorda a te e all’interlocutore ciò che stai realmente facendo: “caspita, stiamo parlando proprio male di questa persona, chissa come si sentierebbe se potesse ascoltarci” oppure “beh, stiamo davvero parlando molto male di questa persona e non credo noi saremmo felici se toccasse a noi” oppure ancora” Pensa se tutti parlassero cosi’ male di questa persona, quanto gli renderemmo difficile la vita, se lo merita davvero?”

4)Non amplificare. Non aggiungere supposizioni, invenzioni, fantasie, se proprio non puoi farne a meno almeno attieniti ai fatti. Spesso  a furia di riportate un evento o un fatto oggettivo lo modifichiamo e lo facciamo diventare qualcosa di diverso: più grande, più tremendo. E’ normale nella natura umana fare fatica a distinguere tra l’immaginato e il reale. Le parole inoltre hanno un tratto di ambiguità che favorisce l’incomprensione.

5)Taci: non riportare il pettegolezzo, tienitelo per te. I pettegolezzi diventano più potenti e distruttivi quanto più vengono riportati, se nessuno li riporta dopo un pò si spengono. E’ un pò come far scendere una palla di neve lungo una montagna innevata, se un masso la ferma non succede nulla ma se continua a scendere man mano che la pallina rotola si ricopre di altra neve e diventa una gigantesca valanga che distrugge ogni cosa a valle..attenzione perchè a valle potresti esserci tu quando passerà o potrebbe travolgere persone e cose che ami.

6)Domandati: louise hay domande

E’ Vero?

E’ utile?

E’ motivante?

E’ necessario?

E’ gentile?

Prima di riportare qualsiasi tipo di pettegolezzo o informazione su terze persone fatti queste domande. Se la risposta è NO allora non riportarlo.

7)Non tradire: se qualcuno ti rivela un segreto non tradire la sua fiducia parlandone ad altri. Il tradimento è una ferita profonda che ci mette molto a guarire. Ed è una ferita che nessuno vuole sperimentre a sua volta. Se oggi tradisci la fiducia di qualcuno,qualcun altro farà lo stesso con te domani.

8)Non giudicare. Non sai niente della persona di cui stai parlando anche se la conosci da anni,; non sai cosa passa nella sua mente e nel suo cuore; ci sono particolari del suo passato che sicuramente non conosci. Quando riportiamo i fatti non conosciamo comunque le ragioni che hanno spinto gli altri a mettere in atto determinati comportamenti, le loro azioni non descrivono ciò che loro sono completamente. Certo magari si sono comportati male ma non sappiamo se hanno reagito o meno. Facciamo un esempio? un amico ci mostra il messaggino di una terza persona che lo aggredisce verbamente..noi sappiamo cosa si sono detti prima? abbiamo letto i mesaggi precedenti? sappiamo se magari quellapersona quel giornoa veva già subito troppo per potersi contenere? se magari è malata? se magari è stata licenziata? se magari è arrabbiata perchè qualcuno le ha fatto del male? no non lo sappiamo ma se decidiamo che quella persona è “semplicemente e completamente cattiva” sicuramente commettiamo un errore. Nessuno è le proprie azioni.

9)Decidi di smettere. La volontà è suprema! Se non sai come fare ma vuoi smettere, il sistema louise hay vita noiosatroverà il modo di farti acquisire questa abilità! Anche Louise Hay ammette che da giovane era una gran pettegola e che ha dovuto imparare a smettere. Se non hai nulla da dire quando non spettegoli, allora hai un problema molto più grande del pettegolezzo: la tua vita è noiosa! Smetti di perdere tempo a spettegolaree fai qualcosa per darle un significato prima che passi troppo tempo

10)Se il pettegolezzo riguarda te.... in questo sono un esperto. Quando decidi di seguire il tuo cuore, aderire a un sistema etico, non accettare compromessi, dire le cose che pensi realmente, distaccarti o pendere le distanze da comportamenti che non ritieni corretti sei spesso oggetto di molto parlare.( e ne parleremo nell’articolo su comeessere se stessi indipendentemente dalle aspettative altrui). Ricorda:
louise hay feliceA)Ignora. non stare a giustificarti, vendicarti, discutere infinitamente, farti condizionare dal pettegolezzo. Ciò a cui dai energia cresce, usa la tua energia per fare altro, meglio nutrirsi con affermazioni positive.
B)Sei amato, stai sereno. Se le persone ti amano continueranno a farlo nonostante qualsiasi pettegolezzo, se invece cambieranno idea su di te vuol dire che non aspettavano altro che l’occasione per farlo. Nel mio ambito professionale c’è molto pettegolezzo  e negli ultimi anni ancora di più: molti insegnanti e trainer parlano male di altri convinti di far carriera.Eppure io continuo ad avere un sacco di studenti e quelli che mi lasciano credendo ai pettegolezzi poi tornano sempre. Evidentemente il pettegolezzo non fa frutto.
C)Ridi!! Nulla spegne i pettegolezzi come essere felici. Anche il più incallito pettegolo perde la voglia di parlar male di te quando vede che resti sereno e felice nonostante abbia sollevato tanta polvere. Trasmuta questa energia negativa in qualcosa di buono!

Io oggi decido di usare le mie parole per costruire un mondo sicuro in cui tutti sono felici

Giancarlo Rabericati, insegnante ufficiale Louise Hay dal 1998 , counselor e trainer.

Se questo articolo ti è piaciuto e desideri approfondire puoi chiedere informazioni sui prossimi corsi a corsilouisehay@gmail.com oppure sul nostro sito http://www.louisehayitalia.org.

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Come conservare la propria serenità in una discussione

26 giovedì Mar 2015

Posted by Louise Hay Italia.org in ascolto, Benessere, comunicazione, comunicazione efficace, Crescita personale, Louise hay, louise hay italia, non dualità, pace

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Ama te stesso, Ama te stesso Puoi guarire la tua vita, ascolto, autostima, centratura, comunicazione, comunicazione efficace, conflitto, confronto, corsi louise hay, counseling, discussioni, discutere, idee, lasciar andare, Louise Hay, louise hay italia, non conflitto, non dualità, opinioni, pace, parlare, serenità

louise Hay discussioniMolte persone si ritrovano spesso coinvolte in discussioni molto lunghe o molto intense. Questa esperienza, nota a tutti, è spesso in grado di portarci in uno stato emotivo e mentale molto tormentato. Ogni volta che “entriamo” in una discussione e la facciamo diventare un conflitto, ci allontaniamo dal nostro centro e della nostra pace, la nostra energia creativa viene sviata dai nostri obiettivi e spesso ci sentiamo o sovreccitati oppure stanchi e demotivati.

Come possiamo discutere senza confliggere? Ecco qualche semplice considerazione:

1)Si può pensarla diversamente e avere entrambi ragione. La maggior parte dei conflitti nasce dal bisogno di una parte o di entrambe, di avere ragione e sopratutto di convincere l’altro. Questo bisogno di portare l’altro dalla nostra parte è un punto debole nel nostro sistema. Quando sentiamo il bisogno che l’interlocutore ci dia ragione diventiamo manipolabili, attraverso un “si” o un “no” diamo all’altro il potere di farci cambiare umore. Quando ci confrontiamo con l’altro è bene essere disposti ad accettare l’idea che alla fine del confronto ciascuno continuerà ad avere la propria opinione

2) Noi non siamo le nostre idee. Per molte persone il riconoscimento di sè passa dal riconoscersi nelle proprie idee. Se non sappiamo distinguerci dai nostri pensieri e dalle nostre opinioni ci attaccheremo ad essi spasmodicamente, una parte di noi si dirà “beh io sono i miei pensieri, se io perdo le mie opinioni perdo me stesso”. Questa paura di perdersi e non sapere più chi si è ci  rende molto spaventati e quindi molto agressivi. Quando discutiamo ricordiamoci che sono le nostre opinioni ad essere sul tavolo, e che possiamo cambiare opinione senza perdere identità.

3) Non personalizziamo l’opposizione altrui. Il fatto che la sua opinione sia diversa dalla nostra non implica che questa persona ce l’abbia su con noi o che voglia danneggiarci o indebolirci. Spesso incominciamo a pensare che il nostro interlocutore “lo faccia apposta” per farci innervosire o per farci fare brutta figura,sopratutto se siamo di fronte ad altri. Rinunciamo a questa interpretazione, noi non siamo in discussione, mai. Le nostre opinioni possono non essere accolte dagli altri senza che questo implichi un giudizio su di noi.

4) Non identificare le persone con le opinioni. L’opinione che la persona esprime non ci dice tutto di quella persona, così come le azioni non sono la persona, anche le opinioni non lo sono. Se ci osserviamo bene potremo riconoscere il momento in cui facciamo questo switch nella nostra mente e passiamo da un giudizio sull’opinione a un giudizio sulla persona, da “questa è un idea cattiva” a “tu sei una persona cattiva”. Per quanto le opinioni possano essere lontane da noi, per quanto noi le si possa giudicare negative la persona che le ha espresse è anche molto altro, non dimentichiamolo mai. Non dobbiamo avere troppa fretta di etichettare gli altri ,e quindi essere etichettatia nostra volta visto che ciò che diamo ci torna.

5)Siamo disposti a interrompere quando diventa sgradevole. C’è sempre un momento in cui la conversazione diventa “troppo”: troppo agressiva, troppo animata, troppo emotivamente coinvolgente e sentiamo che stiamo perdendo il nostro centro e la nostra pace, che stiamo per passare dal confronto al conflitto (o magari siamo già nel conflitto). Quando ci rendiamo conto di vivere questa esperienza, sentiamoci liberi di dire “va beh ok la pensiamo diversamente,ho bisogno di fermarmi per calmarmi un pò, ne parliamo dopo”. Ricordiamoci che Non è una fuga , perchè non è una battaglia!!!

6) Ognuno ha la SUA verità. Ogni persona vive in una bolla, questa bolla ha colori e forme differente e permette ua visione di quello che succede là fuori, filtrata e modificata, soggettivizzata per dirla tutta. Molto spesso questi filtri sono frutto delle esperienze passate, di convinzioni maturate negli anni, di timori, paure o speranze.A volte sono frutto di proiezioni. Ricordiamoci che anche di fronte alla “realtà” possiamo vedere cose molto diverse se portiamo occhiali con lenti di colori diversi e non sta a noi contestare e discutere gli occhiali degli altri, visto che a nostra volta ne indossiamo.

7)Lasciamo andare, scegliamo di essere felici. A volte ci soffermiamo nell’idea che per essere felici dobbiamo avere ragione, ma la verità è che avere ragione non porta necessariamente la felicità. Sopratutto quando è difficile determinare chi ha ragione. Domandiamoci, “Oggi voglio essere felice e in pace o avere ragione?”, potremmo decidere/scegliere che, almeno per oggi, per ora, preferiamo essere felici invece che avere ragione.

8)Diventiamo osservatori. Spesso le discussioni ci travolgono, ci sentiamo chiamati in causa in una vera  e propria battaglia. Impariamo a diventare osservatori delle opinioni altrui e della discussione stessa. Possiamo permetter agli altri di dire la loro, anche se fosse la cosa più brutta del mondo (è la LORO opinione, non la realtà, siamo liberi di non crederci) ascoltarli e osservare il loro punto di vista  e poi decidere di mantenere la nostra opinione, adottare la loro o crearne una nuova, Ascoltare  non significa necessariamente dover abbracciare l’opinione dell’altro.

9) Restiamo nel presente. La discussione è finita? bene allora è passata, dedichiamole il tempo che merita per le opportune riflessioni e poi lasciamo andare. Restiamo nel presente, quello che è stato detto da noi e dagli altri appartiene già al passato, non può essere cambiato  e, se è il caso, verrà ridiscusso nel futuro. Noi però abbiamo bisogno di restare nel tempo presente , rinunciamo al bisogno di rimuginare i lati sgradevoli della conversazione o quello che avremmo potuto dire o  di immaginare che cosa diremo la prossima volta che discuteremo l’argomento. Restiamo qui ed ora,l’unico tempo che c’è.

10)Possiamo dire di no! Per finire la regola aurea,prima di entrare in una discussione domandiamoci “io ho veramente voglia di discutere questo argomento? ho voglia di farlo ora?” spesso possiamo permetterci il lusso di non entrare nella discussione e dire “no guarda, ora non ne voglio parlare” oppure , più dipomaticamente di fornire risposte di circostanza senza sollecitare un confronto reale.Non si tratta di “evitare i problemi” si tratta di affrontarli quando siamo pronti , se ne abbiamo voglia e in modo costruttivo, noi siamo l’autorità della nostra vita, possiamo decidere se vogliamo discutere o no

Comunico apertamente e serenamente con ogni persona, sono al sicuro nel confrontarmi con gli altri. Sono libero di mantenere le mie idee, sono aperto all’ascolto di quelle degli altri. (Louise Hay)


Se questo articolo ti è piaciuto e magari senti il bisogno di scoprire meglio e mettere in pratica la filosofia di Louise Hay, fai visita al nostro sito http://www.louisehayitalia.org e verifica se ci sono incontri, conferenze o corsi a cui vuoi partecipare. Oppure contattaci e fai le tue domande.Saremo felici di risponderti Giancarlo http://www.louisehayitalia.org corsilouisehay@gmail.com

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